Lo so, la cronaca politica e la scena pubblica è occupata da ben altri temi. Però volevo spezzare una lancia a favore di Willy Pasini, di cui ho sentito una simpatica intervista su Radio24, trasmissione della domenica pomeriggio verso le sette. Lo sapete che il nostro Willy ha fatto una carrierona internazionale, sempre in giro tra America e Svizzera? Cervello in fuga, insomma, altro che italica carriera baronale.
Nell'intervista, il noto sessuologo spiegava la sua teoria dell'infedeltà. Si è sempre fedeli quando si è innamorati: ovvero i primi due anni e mezzo della vita di coppia. Poi, saggia natura, prevale l'ossitocina, l'ormone (?) della tenerezza e dell'affetto, che permette l'allevamento della prole (e chi non ha fatto un figlio in quei due anni???). A quel punto scatta l'infedeltà, a meno che non si sappiano mettere in atto strategie di seduzione intraconiugale. Che sono quelle che certamente Willy deve aver praticato, essendo sposato da più di 40, come ha detto fiero.
Ma allora essere fedeli è un bene o no? E la fedeltà peccato? Visto che i preti non ci incantano più, si ascoltano oggi gli psico-sessuologi, veri guru dei valori. Ebbene, dice il famoso psichiatra, la fedeltà certo che è un bene, ma il tradimento si può fare a patto che, come si fa in America, si consumi a 80 miglia di distanza dalla propria città (e non, come gli italiani, in ufficio o nel condominio: sbagliatissimo, dice Pasini).
Sì al tradimento, dunque, se fatto a distanza. Certo, dopo tale dichiarazione la carriera internazionale di Willy ci appare ora in tutt'altra luce.
Cuore in fuga, insomma.
domenica 10 febbraio 2008
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