A me Muccino junior non mi sta antipatico. Mi sembra genuino, spontaneo, vitale, e molto appassionato del suo lavoro. Che è, sostanzialmente, comunicare al mondo la sua teoria dell'amore: emozioni, conflitto, rischio, passione, seduzione, etc etc. Tutto ciò che il giovane ragazzetto prova nella sua vita privata, lo racconta a chi lo intervista e lo mette nei suoi libri e film. Tutto molto nobile, per carità. «Ho un debole per la fragilità», dice teneramente Silvio.
Qual è il problema? Il punto non è il grado di sofisticatezza della muccino-teoria, la sua aderenza al mondo reale dei sentimenti (anche se, a dirla tutta, le sue esplorazioni amorose stanno alle passioni reali come Follini sta all'estremismo). Il punto è: perché noi dobbiamo stare ad ascoltare gli ingenui e appassionati vagiti di questo barbuto ragazzo, guardare la sua evoluzione personale e sessuale, i suoi esperimenti psicologici e amorosi, che magazine e tv ci propinano ad ogni momento?
Insomma, ma gli altri dieci milioni di italiani tra i venti-trent'anni che la loro educazione sentimentale se la vivono in silenzio e senza rompere le palle, non avrebbero altrettanto diritto di avere senza alcuna fatica i finanziamenti pubblici per un film che racconti le loro passioni uterine? Niente di più vero che la cinica (e ormai nota) battuta sul Muccino senior: «In America c'è meritocrazia, a differenza che da noi», dice Gabriele. «E te credo, in Italia lavora solo tuo fratello!».
domenica 10 febbraio 2008
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1 commento:
Hai sentito veltroni questa mattina a spello? era un discorso molto ben confezionato, con le corde giuste e le frasi a effetto, quelle che a sinistra non si sentivano da anni. però mancava qualcosa. forse l'idea che l'italia è davvero in una situazione drammatica e che servirà qualcosa in più di un'immagine-cartolina per risollevarla...l'uso e l'abuso del verde, colore rasserenante, in un paese annerito di diossina dove anche i sindaci progressisti della toscana si scagliano contro le discariche...ecco, è come l'amore che muccino non racconta, quello che ti spezza, ti dilania, non ti fa dormire la notte, cambia le vite per sempre e non puoi farci niente, non puoi più tornare indietro...il sottotitolo del film di muccino recita qualcosa tipo "non esiste una donna che non possa essere conquistata". ricorda qualcosa? yes, we can. si può fare: conquistare una donna o l'italia. ma è davvero così? ma la sconfitta, in amore, in politica, nella vita, l'avete mai incontrata?
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